Pietrapaola. 3000 anni di storia

La prima attestazione del toponimo ‘Pietrapaola’ si deve al geografo arabo al-Idrīsī nell’opera conosciuta come Libro di Ruggero, compendio di una enorme carta geografica ordinata da Ruggero II d’Altavilla e incisa su una massiccia tavola d’argento. Incastonata sotto una ‘timpa’ tra il mar Jonio e la Sila, Pietrapaola ha una storia lunga almeno tremila anni. La più antica testimonianza di una presenza antropica, rinvenuta sino ad oggi, risale alla prima Età del ferro (IX-VII secolo a.C.). Si tratta di una tomba di piccole dimensioni, forse parte di una antica necropoli. Già abitata dall’antico popolo di stirpe italica dei Bretii, a loro si devono le Muraglie realizzate durante l’opera di consolidamento del loro dominio nel territorio ionico nel corso del IV secolo a.C. La località del Cerasello, da cui si domina il corso del fiume Trionto, secondo una ipotesi recente potrebbe coincidere con la Sibari sul Traes, fondata dai Sibariti dopo il 444-43 a.C.
Sono prossime al centro abitato le due rupi, quella detta “il Salvatore” (la cosidetta Grotta del Principe) e “la Timpa del Castello” alla sommità della quale si ritiene sorgesse un antico fortilizio baronale. L’Arco del Cimitero, il rosone e altri resti dell’antica chiesa medievale, più volte devastata dai corsari, sono alcune delle testimonianze nelle quali ci si imbatte percorrendo le strette ed irte viuzze del centro abitato.
Questo libro ripercorre e ricostruisce la millenaria storia di Pietrapaola grazie al recupero delle purtroppo esigue fonti scritte e documentarie rimaste e attraverso le vestigia archeologiche e architettoniche lasciate dai popoli che l’hanno abitata e dai dominatori che nei secoli l’hanno attraversata o conquistata.

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La prima attestazione del toponimo ‘Pietrapaola’ si deve al geografo arabo al-Idrīsī nell’opera conosciuta come Libro di Ruggero, compendio di una enorme carta geografica ordinata da Ruggero II d’Altavilla e incisa su una massiccia tavola d’argento. Incastonata sotto una ‘timpa’ tra il mar Jonio e la Sila, Pietrapaola ha una storia lunga almeno tremila anni. La più antica testimonianza di una presenza antropica, rinvenuta sino ad oggi, risale alla prima Età del ferro (IX-VII secolo a.C.). Si tratta di una tomba di piccole dimensioni, forse parte di una antica necropoli. Già abitata dall’antico popolo di stirpe italica dei Bretii, a loro si devono le Muraglie realizzate durante l’opera di consolidamento del loro dominio nel territorio ionico nel corso del IV secolo a.C. La località del Cerasello, da cui si domina il corso del fiume Trionto, secondo una ipotesi recente potrebbe coincidere con la Sibari sul Traes, fondata dai Sibariti dopo il 444-43 a.C.
Sono prossime al centro abitato le due rupi, quella detta “il Salvatore” (la cosidetta Grotta del Principe) e “la Timpa del Castello” alla sommità della quale si ritiene sorgesse un antico fortilizio baronale. L’Arco del Cimitero, il rosone e altri resti dell’antica chiesa medievale, più volte devastata dai corsari, sono alcune delle testimonianze nelle quali ci si imbatte percorrendo le strette ed irte viuzze del centro abitato.
Questo libro ripercorre e ricostruisce la millenaria storia di Pietrapaola grazie al recupero delle purtroppo esigue fonti scritte e documentarie rimaste e attraverso le vestigia archeologiche e architettoniche lasciate dai popoli che l’hanno abitata e dai dominatori che nei secoli l’hanno attraversata o conquistata.

Peso1,025 kg
Dimensioni29,7 × 21 × 1,5 cm
Autore

Mario Giordano

Collana

Collana Sophia

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